Zeppetèlle s.f. = Semenza da calzolaio
Si tratta di chiodini a testa piatta usati dai ciabattini per riparare scarpe e pianelle di cuoio.
Ora non si usano più perché, in questa nostra epoca consumistica, quando si rompono, le scarpe vengono semplicemente buttate, o al massimo riparate con un po’ di collaprene, il Bostik.
Le zeppetèlle erano chiamate anche pundenèlle = puntine o anche – adeguandosi al termine tecnico italiano semenza – semenzèlle, perché così piccole da sembrare semini di una pianta.
Non so se sono ancora usate. Quelle che ricordo io avevano sezione quadrata e testa piatta, di varie misure, fino alla lunghezza massima di 15 mm.
Il ciabattino teneva le zeppetèlle in una scatoletta di latta o di cartone, sul suo deschetto, sempre a portata di mano.
Tutti quelli non addetti ai lavori li chiamavano ‘i chjuètte = chiodini, chiodetti, ma l’artigiano riparatore usava i termini “tecnici” di zeppetèlle, pundüne, pundenèlle o di sumenzèlle.
Anche perché altre categorie di artigiani (il fabbro, il lattoniere, il sellaio, ecc.) con chjuètte intendevano indicare i rivetti, i ribattini.
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