Vèsce s.f. = Teredine
Con il nome di “Vèsce” (o vèscje) in marineria si indicano le Teredini (Teredo navalis), dette dai pescatori manfredoniani anche “mange-e-chéche” = mangia e caca, tutto un programma.
Dal nome di questa insaziabile creatura che attacca anche il legno delle imbarcazioni, per similitudine, si è passati a definire la voracità di certe persone ingorde.
Il legno attraversato dalle gallerie causate dalle Teredini dicesi “vescéte” [pronunciato con doppia “sc” (come pescéte)] perde qualsiasi consistenza e può essere frantumato come un biscotto con la pressione di una sola mano.
Leggo in rete:
«Le Teredini, uno degli organismi xilofagi (voraci mangiatori di legno) che vivono e proliferano nelle acque salmastre, rosicchiavano le palificate degli antichi porti che costituivano sostegno dei moli e delle bocche di porto. Stessa sorte toccava al fasciame delle imbarcazioni, traforate in breve tempo dai molluschi. Le teredini eleggono come loro habitat naturale i legni infissi o galleggianti in acque salmastre portuali, li erodono dall’interno nutrendosi della fibra legnosa formando una cannula calcarea interna al legno dove alloggiano. In poco tempo sono in grado di distruggere le caratteristiche dei maggiori legni conosciuti.»
Oh! Tjine ‘sta sorte de vèsce! = Ehi!, Hai questa insaziabile voracità!
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