Valanzüne s.f. s.m. = Bilancina, cavallo d’appoggio
Non si tratta di una bilancia di precisione, quella usata dai farmacisti o dai tossicodipendenti.
1) Valanzüne s.f. = Bilancina, bilanciere.
È un’asta di legno cilindrica lunga cm 80 e di diametro di circa cm 10. Dalle due estremità partono due funi che si allacciano i finimenti del cavallo da tiro, e dalla parte centrale un gancio che si fissa al carrettöne=carro grande. Il fatto che avesse un gancio centrale e gli allacci alle due estremità la faceva assomigliare all’asta della bilancia a piatti. Da questo il nome valanzüne.
2) Valanzüne s.m. = Cavallo d’appoggio.
Per estensione si intende (‘u valanzüne, al maschile) il cavallo di appoggio a quello collocato tra le stanghe del carretto, che di solito è più forte e più affidabile, quando si prevede di trainare dei pesi considerevoli o di affrontare un percorso che comprende delle salite.
Dei proverbi : ” Ciocce a temone e mule a valanzune”.
Asino a timone e mulo a bilancina.
Nei carri trainati, progenitori dei moderni Trasporti merci, si soleva impiegare l’asino all’attacco centrale e il mulo, più forte e versatile ai comandi , all’attacco laterale di forza.
Enzo, il proverbio citato può anche essere una antifrasi, per evidenziare un macroscopico errore. Ritengo che il il mulo sia più forte e che perciò correttamente va messo a timone, e l’asino invece a lato, come rinforzo.
Un po’ come la “Madama Contrariosa”, che quando piove va a mettere l’acqua ai pulcini.