Turtanjille s.m. = Tortanello (Pane a ciambella)
Quando il pane si preparava in casa, le mamme premurose con quella stessa pasta confezionavano una specie di ciambellone.
Siccome il forno per arrivare alla temperatura voluta aveva bisogno di molto tempo. il fornaio concedeva ai richiedenti di cuocere alcune minutaglie prima del pane.
Tra queste c’era la “pizza alla vampa” (focaccia con olio, sale e origano e raramente con pomodorini) e il “tortanello”, cotte sulla pietra.
Bastava poco tempo per la cottura. Si portava così a casa ‘u turtanjille, un’anteprima del pane, fragrante, e attesissimo da tutta la famiglia.
Pare fosse particolarmente apprezzato con la zuppa del pesce, da intingere nel sugo della ciambòtte.
Da non confondere con il Tortaniello napoletano (detto anche Casatiello) a base di formaggio pecorino, uova salame ecc.
In alcuni paesi garganici per tastare se la temperatura del forno era al punto giusto, i fornai usavano della pasta di pane a forma di ciabatta. Dopo breve cottura questa fragrante pagnottella schiacciata e allungata veniva detta paposcia. Alcune pizzerie, arricchendo l’impasto con olive stanno riproponendo questa specialità.
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