Tubbètte s.m. = Ventosa di molluschi, cartuccia
Questo sostantivo ha due significati:
1) Ciascuna delle ventose che si trovano per tutta la lunghezza tentacoli dei polpi, ben evidenti su due file.
Sui moscardini invece sono disposti su una sola fila.
Quelli delle seppie, dei calamari, e dei totani quantunque su due file, sono molto più piccoli
2) Fondello della cartuccia per fucile da caccia. Generalmente è di ottone o metallo non ossidabile e contenente l’innesco.
Sul fondello si inserisce il bossolo di cartoncino duro, o di plastica, contenente i pallini.
Per estensione dicendo tubbètte i cacciatori intendono la cartuccia intera non solo il fondello.
Esiste una specie di gioco/sfottò volgare che nomina questo tubbètte. È un dialogo tra una ragazza e il suo focoso innammorato.. Il nome maschile è adattato (Giuànne, Mecöle, Frangìsche, Tonüne, Lorènze, ecc.) di volta in volta dalla donzella che inizia il giochino.
Lei, orgogliosa: Mattöje jì ‘u müje!.(Matteo è mio)
Lui, ansioso: Accüme jì ‘u tüve? (Come è tuo?)
Lei, allusiva: Arméte.(Armato)
Lui, curioso: Che arme porte? (Che armi porta?)
Lei, maliziosa: Arme e tubbètte.(Arma e cartucce)
Lui, rapido e conclusivo: Appuppe ‘u cüle,ca mò te lu mètte!..(Disponiti per una penetrazione)
Scusate la frase conclusiva esplicita del dialogo, ma io qui ho semplicemente riportato ciò che le mie orecchie innocenti ascoltarono molte vole durante la mia adolescenza..
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