Tramjizze s.m. = Tramezzo
Parete non portante che separa due ambienti; può essere in muratura o formata da pannelli di materiale vario (cartongesso, vetro, ecc.).
All’epoca il tramezzo era fatto solo di legno, e veniva perciò chiamato ‘u ndauléte o anche ‘ndaveléte, cioè fatto di tavole, di assi di legno.
I sinonimi Tramjizze= tramezzo e devesòrje = divisorio, sono due neologismi prestati dall’italiano proprio quando si è cominciato ad usare la muratura leggera (mattoni forati) per separare gli ambienti.
Negli ambienti unici, quali erano le abitazioni a piano terra delle nostre nonne, il tramezzo non chiudeva mai completamente gli spazi come negli appartamenti dei piani superiori. Difatti il divisorio non arrivava fino al soffitto ma si ergeva per circa due metri dal suolo, e separava il reparto notte dal soggiorno e dall’angolo cottura.
Alcuni calzolai e sarti facevano “casa e bottega” nello stesso ambiente, dove l’abitazione e il laboratorio erano separati solo da un pannello di legno. Impensabile ai nostri giorni. Ma quelli erano tempi di grande ristrettezza economica….
Un moderno tramezzo è usato negli uffici postali o nelle banche per separare il pubblico dagli operatori, ed è formato dal bancone e dal vetro. Per motivi di sicurezza anti-rapina ora viene usato un vetro anti-proiettili a chiusura totale fino al soffitto.
Il termine tramjizze deriva dal francese entre-mis (pronuncia antremì) ossia entre = fra e mis = messo, come dire frapposto, posto in mezzo, messo tra due cose.
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