Tatta-melöne
Tatta-melöne
damme ‘na fèlle de melöne,
e se tó ne mme la vu’ déje,
tatta-melöne t’agghjia chiamé.
Papà mellone, dammi una fetta di mellone,
e se tu non me la vuoi dare,
papà-mellone ti devo chiamare
Canzonatura verso coloro che avevano il cranio pelato o che si facevano rapare i capelli a zero per evitare pidocchi e la frequente spesa del barbiere.
Quel “tatta” è forse un epiteto per significare “tatà” (babbo, papà).
Qualcuno ancora più feroce, cambiava l’ultimo verso:
“…passe la morte e te vöne a pegghjé!” = passa la morte e ti viene a pigliare.
Qui poteva scattare una reazione manesca!
Lo stesso semplice motivo musicale, forse derivato da uno dei segnali militari, articolato su poche note (come la sveglia, il silenzio, il rancio, ecc.), è usato anche in Tezzone e carevöne. (←clicca per ascoltare)
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