Vòvete s.m. = gomito
«È il segmento dell’arto superiore che unisce il braccio all’avambraccio con l’articolazione omero-cubito radiale» (dal Treccani). Foto reperita in rete.
Il sostantivo deriva dal latino cubitum che era una misura romana di lunghezza di circa 45 cm, probabilmente dalla punta del dito medio al gomito.
In anatomia viene usato cùbito per indicare l’ulna, una delle due ossa dell’avambraccio parallelo all’altro osso detto radio, cui si collegano le ossa del polso.
Al singolare la “o” (‘u vòvete) ha un suono largo. Al plurale (‘i vóvete) ha un suono più acuto, quasi una “u”. .
Il termine vóvete, dal suono gradevole (ammessa anche la versione vódeve) purtroppo è andato quasi del tutto in disuso.
Oggi si dice gòmete, sia per indicare la parte anatomica dello scheletro umano, sia per il pezzo filettato a forma di pipa che raccorda ad angolo retto due tubi lunghi, e sia qualunque manufatto che abbia nella sua conformazione una brusca svolta angolare, come ad esempio un incrocio stradale “a gomito” o un supporto di candelabro, ecc.