Camöre ca loc.id. = Poiché, siccome, dal momento che,da quando
È un’espressione tipica del nostro dialetto, un po’ desueta, a causa della scuola dell’obbligo che ha elevato il grado culturale dei giovani a detrimento del dialetto.
Scusate il termine ‘detrimento’ ma mi è scappato, dovevo dire ‘a danno’.
Camöre ca andava pronunciata sempre all’inizio di una frase, che si concludeva con considerazioni generalmente di lamentela, di brontolamento, di rimostranza.
Camöre ca jì ‘u grùsse, jéve sèmbe ‘a mègghja parte! = Siccome è il primogenito, quando la mamma prepara i piatti, lui riceve sempre la porzione maggiore, e invece io debbo accontentarmi ogni volta di un quantitativo minore.
La traduzione non è proprio letterale: sapete che il dialetto ha una capacità di sintesi eccezionale che gli consente di dire molto con poche parole…
Sto lambiccandomi invano il cervello per cercare l’origine di questa espressione. Traducendo alla lettera non vengo a capo di nulla, perché “con amore che” non ha alcun significato plausibile.
Qualcuno può aiutarmi? Si potrebbe completare degnamente questo articolo.
P.S. Vi invito a leggere qui sotto l’interessante commento del prof. Michele Ciliberti, sempre pronto a dare il suo graditissimo contributo per migliorare e rendere godibile questo mio lavoro.
Grazie Prof. !