Fiöre-mezzjùrne avv. = Mezzogiorno pieno, controra.
Si intende indicare, con questa locuzione, il periodo più caldo delle giornate estive che va da mezzogioro alle ore 15, quando è sconsigliato eseguire alcuna attività.
In questo lasso di tempo ci si dedica al pranzo e alla successiva pennichella.
Che jéte facènne di fiöre-mizzjùrne? Stàteve ai chése vòstre! = Che andate facendo a quest’ora calda e irrespirabile. È meglio che ritorniate nelle vostre case per evitare un’insolazione!
“Controra” è un termine dialettale, passato all’italiano. Indica, ovviamente in estate, il periodo più caldo della giornata. Qualsiasi attività svolta in queste ore è considerata contraria ad ogni buon senso.
Insomma in quelle ore, come nei paesi arabi, non si dovrebbe svolgere alcuna attività, specie all’aperto altrimenti si rischia un’insolazione.
Quando lavoravo in provincia di Taranto, ho potuto constatare che le attività nei campi e in edilizia si svolgevano dalle 4 di mattina alle 12. Poi tutti a casa per la gran calura di quei luoghi…sauditi.
Questa che sto per raccontare è una storia autentica: durante un procedimento civile in Pretura, un testimone oculare, nell’esporre al Giudice i fatti cui aveva assistito, esordì con “Jöve di fiöre-mizzjùrne…..”
Il giovanissimo Avvocato Berardino Tizzani, furbescamente, volle informarsi dal teste che tipo di “fiore” fosse quello! Un fiore rosso, giallo?… Un garofano, una rosa?…
La battuta servì ad allentare la tensione che attanagliava il teste: poi tutto filò liscio.