Se ce n’assüme da ‘sti botte
nen assüme cchjó före a caché la notte
Alla lettera: se ce ne usciamo da questi botti, non usciamo più fuori a cacare di notte.
In italiano più scorrevole direi: Se veniamo fuori da questi immanenti pericoli, la vita sarà ci sembrerà più agevole e tutto sarà più facile.
La nascita di questo proverbio potrebbe essere collocata nelle trincee durante la grande guerra, ove i soldati erano continuamente insidiati dagli spari nemici dell’artiglieria dei cecchini.
Per espletare i loro bisogni corporali erano costretti ad uscire fuori trincea, di notte, ma sempre in gran tensione.
L’agognata cessazione delle ostilità avrebbe consentito loro di defecare in tranquillità, al chiuso, mentre quando lo facevano al fronte, erano sotto l’incombenza di una fucilata del nemico.
Il verbo cacare qui ha funzione omnicomprensiva, cioè indica qualsiasi azione fatta senza minaccia e in piena libertà.
Quindi, in qualsiasi momento di tribolazione, si deve auspicare che passi al più presto.
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