Sdrumatöre s.m. = battitore (mar.)
Lo sdrumatöre (al plurale fa sdrumatüre). era un arnese da lavoro usato in passato per praticare uno specifico tipo di pesca, detto ´u sdröme, da noi pressocché scomparso, come ´a sciabbeche.
L´attrezzo era costituito da un´asta di legno di varia lunghezza (max 2 metri, ossia a seconda dell´altezza della murata dell´imbarcazione).
Ad una delle estremità della pertica veniva fissato un largo disco, anche esso di legno. L´altra estremità fungeva praticamente da manico.
L´attrezzo, impugnato dal marinaio, veniva manovrato dalla barca battendo il disco sul pelo dell´acqua. In aggiunta talvolta si batteva il mare anche con la pala dei remi.
Riporto la descrizione che, assieme alla foto, mi è stata fornita da Bruno Mondelli, cui va il mio sentito ringraziamento.
«Il rumore spaventava i pesci che, presi dal panico, fuggivano incuranti delle reti che erano state posizionate in precedenza attorno a loro, finendo inesorabilmente intrappolati dalle sottili maglie.»
Quello di far rumore per spaventare gli animali sulla terra ferma era usato in Africa nelle battute di caccia grossa. Per stanare e indirizzare le bestie selvatiche (tigri, zebre, ecc.) verso il luogo di appostamento dei tiratori, si impiegavano decine di indigeni che avanzavano affiancati, urlando e percuotendo tamburi o altro materiale sonoro.
Tuttora in uso in Sardegna per la caccia al cinghiale.
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