Scangrjé v.t. = Sgomentare, intimorire
Intimidire, far soffrire a causa di un evento o di un atteggiamento pericoloso o preoccupante.
Indurre qualcuno ad abbandonare, magari anche avvalendosi di minacce, cattive abitudini o tentazioni o atteggiamenti negativi.
Tante jì stéte ‘ncudda ‘ncudde ca l’ho scangrjéte a quedda puverèlle = Tanto l’ha assillata che ha atterrita quella poverina (che certamente lo eviterà sempre ‘stu desgrazzjéte).
Esiste anche la forma riflessiva scangrjàrece = ricredersi, pentirsi, scuotersi, cambiar atteggiamento per delusione o per ravvedimento.
Disabituarsi, abbandonare consuetudini, volontariamente o per trauma o anche per costrizione.
Come dire togliere una cancrena, togliere il marcio. Un intervento deciso e radicale.
Nannètte c’jì rumaste scangrjéte dau züte e mò nen ne völe sapì = Annetta è rimasta sgomenta dal suo fidanzato e ora non ne vuole più sapere (di trovare marito; atterrita da quel soggetto, preferirà vivere da single: ma che le ha fatto quel mascalzone?).
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