Quaröre s.f. = Querela
Atto con cui la persona che si ritiene danneggiato o vilipeso, sporge denuncia alle Autorità competenti perché queste intraprendano un’azione civile/penale contro il presunto offensore.
Fé ‘a quaröre = Sporgere querela, querelare.
Denunziare qlcu per ingiuria, diffamazione, raggiri, truffe, inadempienze contrattuali, ecc.
Il Giudice stabilirà regioni e torti ed erogherà condanne, assoluzioni, risarcimenti, ecc.
Il verbo “querelare” si traduce con voce arcaica “quarijé” (cfr. il lodato Vocabolario Caratù-Rinaldi) che francamente non ho mai sentita.
Se dico: “Quèdde jì stéte quarijéte” non sono certo di essere compreso da tutti.
Il sostantivo quaröre (dai ragazzi di oggi viene pronunciato quaröle, perché ricalca l’italiano “querela”) deriva dal francese querelle = litigio, termine a sua volta generato dal latino queri = lamentarsi, lagnarsi.
Per quelli digiuni di giurisprudenza dicono anche fé ‘a denónzje = Fare la denuncia, denunciare.
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