Quanne ‘u ciócce nen völe böve, evògghje a frešché
Quando l’asino non vuole bere, è inutile fischiare.
Figuratamente si cita questo Detto quando i consigli elargiti, gli incarichi assegnati o gli ordini impartiti non ottengono l’esito cercato.
Origine del Proverbio, diffuso in tutto il mondo rurale del Sud Italia:
Il contadino che si serviva dell’asinello per i suoi lavori, durante le pause conduceva l’animale presso un abbeveratoio per consentirgli di rifocillarsi.
Per impartirgli i vari comandi, l’uomo emetteva brevi segnali vocali (àaah, ìiih, èrre-gghjàa) o anche dei fischi, brevi o lunghi che erano ben recepiti dalla bestiola.
Ma talvolta, davanti alla pila, nonostante i ripetuti e pecifici fischi invitatori, l’asino caparbiamente non si china a bere.
Nel Potentino il Detto conclude: riscë ca r’acqua è trobbla.= dice che l’acqua è trobida.
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