Püpe s.f. = Bambola
Pupazzo di materiale vario rappresentante una bambina o una donna, usato come giocattolo soprattutto femminile.
Spesso viene usato il diminutivo, date le dimensione della bambola,
Al maschile fa puparjille = bambolotto
Al femminile fa puparèlle = bamboletta
‘A püpe de pèzze = La bambola di stoffa.
Era brutta, di pezze vecchie imbottite di cartacce. Non so cosa ci trovassero di divertente in esse le bambine! Forse lo stesso trasporto che avevamo noi maschietti con la “palle de pèzze” = la palla di stracci, con la quale giocavamo interminabili partite di calcio alla “Terra gialla” come se fossimo allo stadio con un vero pallone da foot-ball.
‘A püpe de l’Incurnéte = La bambola dell’Incoronata.
«Pupattola in cartone pressato di colore bianco e nero, quasi un troncone senza gambe e braccia e con la testa appena
abbozzata, più simile ad una colomba o ad una mummia. Conteneva alcuni sassolini che, scuotendola, risuonavano. Si vendeva – insieme al tamburino di latta, e al cavalluccio di cartone con base in legno a rotelle – sulle bancarelle che circondavano il Santuario dell’Incoronata presso Foggia»
A mio parere era ancora più brutta della püpe de pèzze ed era destinata alle bimbe piccoline, cui piaceva più come sonaglino che come bambolina poco antropomorfa.
Me la ricordo perché da bambino, diciamo poco prima del 1950, mentre puntavo al Pulcinella che batteva i piatti, sulle bancarelle dell’Incoronata l’ho vista ed ho anche sentito il suo suono sordo perché qualcuno la scuoteva come una improbabile maracas.
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