Puleciüne s.m. = Pulcino
Piccolo della gallina e dei gallinacei domestici.
Qlcu pronuncia anche pruciüne, che certamente è un termine più antico, non contaminato da un dialetto simile all’italiano. Ponete me fra quelli che usano il termine antico perché lo prediligo.
Quando il pulcino cresce viene chiamato peddàstre = pollastro. Non è ancora adulto, tanto da potersi riprodurre. In questa fase della sua vita mangia in continuazione.
Poi diventa jaddüne (in versione moderna jallüne)= gallina, tenuta in vita fintantoché depone uova e/o le cova: dopo finisce in pentola. Se è maschio, si chiama jallócce = galletto, gallo.
Fino agli anni ’50 alcune famiglie che abitavano ai pianterreni allevavano in casa questi pennuti. Si tenevano dentro una stia, ‘u caggellöne = il gabbione. La mattina si poneva la stia davanti all’uscio di casa e si liberavano a razzolare sulla pubblica via. Docilmente a una cert’ora autonomamente i peddastre rientravano nella stia e poi la padrona di casa la portava dentro, al coperto, fino all’indomani.
È ammessa la versione pruciüne .
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