Pe-d-üne agg. = Per ognuno, per ciascuno
Aggettivo indefinito con valore distributivo.
Dovrebbe essere pe jüne = per uno. Ma la tradizione inserisce una -d- eufonica fra le due voci: pe-d-üne.
Un po’ come fanno anche i Francesi che usano una -t- eufonica [ad esempio: forma affermativa il reste = egli resta; forma interrogativa reste-t-il? = resta lui?]. Ecco perché ho usato la grafia con la -d- com’è nella nostra parlata.
Mi viene in mente una bellissima canzone francese di Charles Trénet risalente al 1958:
“Que reste-t-il de nôtre amour?
que reste-t-il de ces beaux jours?
Une photo, vieille photo de ma jeunesse”
[Che rimane del nostro amore? Che cosa resta di quei bei giorni? Una fotografia, una vecchia foto della mia giovinezza]
Scusate la divagazione causata dal sentimentalismo personale de ma jeunesse… M’è scappato!
Ammetto anche la forma scritta pedüne, per pura comodità, tanto si legge allo stesso modo… Non mi sembra il caso di essere troppo integralisti e puristi.
Amme cugghiüte i mènele e àmme fatte tanda pedüne = Abbiamo raccolto le mandorle e abbiamo diviso tanto per ciascuno.
Fatjéme ‘nzimbre e pò facjüme tanda pedüne = Lavoriamo insieme e poi dividiamo (il compenso) tanto ciascuno
La facce jì mèzza pedüne = Condividiamo la brutta figura.
Alla lettera significa “La faccia è metà ciascuna”.
La “faccia” in questo caso fa riferimento alla locuzione “perdere la faccia” nel significato di fare una figuraccia.
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