Pannègge s.m. = Tendina
Il termine italiano panneggio indica l’arte di disporre le pieghe di un tessuto, in partic., la sua rappresentazione artistica.
Da noi invece è proprio il “panno”, la tendina che protegge la nostra privacy.
Tenuto conto che una volta moltissime abitazioni erano collocate a piano terra, specie all’ora di pranzo o di cena, una delle cose da fare prima ancora di apparecchiare il desco, era quella di “mené ‘i pannègge“, ossia di accostare le tendine della vetrata, per proteggerci dagli sguardi indiscreti di tutti i passanti.
Dopo aver pranzato, si discostavano le tendine per consentire alla luce di illuminare meglio la casa. Di sera si lasciavano accostate. Si fissavano ai due montanti della “vetrüne” = uscio a vetro, mediante bacchette e canganjille = ganci a con codolo a vite.
Ovviamente anche ai piani superiori, per arredamento, non potevano mancare le tendine. Le ragazze da marito le confezionavano pazientemente con pizzi e ricami.
La versione moderna ‘i tendüne = le tendine è il risultato di un d.g.m. (dialetto geneticamente modificato).
Posso capire ‘i tènde = le tende, quelle che pendono dal soffitto, con tanto di bastone o di carrello, usate ora anche nelle rare abitazioni al piano terra.
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