Ngurparé v.t. = sopportare, covare sentimenti di riscatto
Il verbo è simile all’italiano “incorporare”, usato in cucina quando man mano si aggiungono altri ingredienti durante la preparazione di un impasto, o di una vivanda, o di un dolce.
Figuratamente il significato è lo stesso: aggiungere anche questa contrarietà alle precedenti, fino a quando si sarà in grado di sopportare. Poi sarà quel che sarà!
Similmente si usa dire “ca pò, jüne mantöne e mantöne” = che poi uno mantiene e mantiene, nel senso che un soggetto regge fintantoché non ce la fa più.
Un po’ per burla si diceva:
ca jü mantènghe e mantènghe
e pò te fazze vedì quante lu tènghe = attento che arrivo al punto di rottura.
Con un verbo in voga un po’ abusato, questo atteggiamento umano è detto “resilienza”
Nel linguaggio marinaresco il verbo ha un significato meteorologico: ‘u tjimpe ‘ngurparöje. Ossia le nuvole si stanno inglobando e appesantendo, quindi a breve ci sarà temporale.
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