Ngjinze

Ngjinze s.m. = Incenso; censo, rendita

1) “incenso” = oleoresine secrete da arbusti locali della Penisola Arabica.

Tali resine, una volta raccolte e cristallizzate, sono in grado di liberare nell’aria un forte e penetrante profumo al momento della loro combustione.

Conoscevamo fino a pochi anni fa solo l’incenso bruciato nelle chiese cattoliche durante le funzioni solenni, a simboleggiare la preghiera che si eleva verso il Creatore.

Abbiamo conosciuto anche altri tipi di incenso, venduti sottoforma di stecchetti, usati per deodorare ambienti o per creare atmosfere esotiche.

2) “rendita” = censo o censuo (dal latino Census).

Nel Medio Evo era un tributo sulla rendita, o meglio sull’usufrutto, dei terreni o degli immobili in genere.

Poi più genericamente si è identificato il termine “censo” con qualsiasi rendita, sia da interessi su capitale liquido, sia da locazioni di terreni o di case.

Quindi, la nota frase ho perse ‘ngjinze e capetéle, vuol significare che qlcu si è avventurato in un’operazione finanziaria finita male, nella quale ha perduto il capitale impiegato nonché l’interesse che sperava di guadagnarci.

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2 Comments

  1. A Napoli si dice: “Avìmme perduto a Felippe e ‘o panaro”

    • A Monte dicono: Amme pèrse a Peppuzze e l’àsene.


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