Necchjé v.t. = Adocchiare
Vedere, osservare, scorgere, individuare (ad es.tra la folla) fissare qlcu o qlco, guardare con interesse o desiderio.
Quando le sartine si ponevano sedute sull’uscio della sartoria, era inevitabile che attirassero i giovinotti.. Noi ronzavamo nei paraggi per scorgere nel gruppetto le figliole più carine. A loro volta, le donzelle, senza sollevare lo sguardo dal lavoro cui erano intente (sàcce accüme facèvene!) individuavano infallibilmente quelli che necchjàvene e ridevano a testa china, apparentemente senza motivo.
Poi ho appreso che ad ognuno di noi veniva all’istante affibbiato un nomignolo, che causava la risatina più o meno sommessa del gruppetto: (senza cüle, jàmme a velózze, ricciolòtte, maškere di gòmme, occhio-magico, ciuffètte, vasciòtte, stralùnghe, ecc. ecc.).
Presumo che necchjé derivi dall’italiano “adocchiare”, per la funzione dell’occhio adoperato in questo verbo.
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