Mappüne s.f. = Straccio, cencio.
Va bene anche scritto mappïne, perché a mio giudizio le vocali ü e ï sono omofone.
Il prof. Michele Ciliberti (che ringrazio) mi suggerisce che deriva dal greco “màppos” significa tovaglia, strofinaccio, straccio
Quindi: ‘mappina’ = piccola mappa.
Successivamente è passato a significare ‘pezza da piede’, tovagliolo di stoffa quadrato che i soldati italiani ricevevano in dotazione fino alla seconda guerra mondiale, con la funzione di avvolgere i piedi, a mo’ di calze.
I polpacci erano fasciati da una benda di stoffa di lana grigioverde, dello stesso colore dell’uniforme.
Lascio alla fantasia dei lettori immaginare lo stato pietoso in cui si riducevano queste mappïne dopo chilometri e chilometri di marcia.
Perciò il termine mappüne, dagli altari alla polvere, ha assunto un significato molto negativo.
Difatti lo si può riscontrare nella locuzione verbale fé a mappüne = strapazzare, bistrattare qlcn.
Simile all’altra locuzione fé a pèzze da pjite= maltrattare, umiliare.
Oggi significa più specificamente pezza, strofinaccio da cucina, cencio, straccio.
Etimologicamente potrebbe anche derivare, come diminutivo, da màppele (attenzione all’accento sulla à).
Questa è una parte della rete da pesca, priva di armatura (ossia senza sugheri e piombi) non più utilizzabile perché lacerata, e destinata perciò alla spazzatura.
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