Magghjé v.t. = castrare
Verbo orribile (magghjé può sembrare che significhi “colpire con il maglio”) riferito alla castrazione delle bestie, allo scopo di aumentarne la massa corporea e per rendere le carni più tenere, come nei capponi, o senza forti odori, come negli ovini.
Principalmente con l’aggettivo/sostantivo magghjéte = castrato, si intende l’ovino maschio sottoposto al taglio degli zebedei, o la sua carne sul banco di vendita delle beccherie.
Mi domandavo da bambino se c’era differenza fra il toro e il bue. Ho imparato che non è questione di indole naturale, uno irruento e l’altro mansueto… No, è solo questione di palle, come d’altronde accade con gli esseri umani. Chi le ha e chi no (anche metaforicamente).
Come per i bufali (u ciavàrre e u tàvere)