Lucchelé v.i. = Urlare, gridare
Si può dire anche altrettanto correttamente lucculé o luccheléje.
Lanciare grida altissime di dolore, di stizza, si spavento.
Stàtte ‘nu pöche cìtte! Jì da stamatüne ca sté lucchelejànne accüme a ‘nu bummenére…= Sta un po’ zitto! È da questa mattina che stai urlando come un licantropo….
Altri usano il verbo vurlé.
Per me è un “prestito” del dialetto di Monte Sant’Angelo, o una corruzione dell’italiano “urlare”.
È usato solo nella locuzione jì vurlànne = andare (in giro) urlando.
Si tratta di un “augurio” rivolto a qualche malvivente, perché renda noto a tutti dei soprusi e dei torti commessi a danno altrui. Una specie di pena auspicata al furfante per le sue malefatte.
Forse gli si augura di urlare per le pene che dovrà patire nell’inferno!
No comment yet, add your voice below!