Jüne alla lüne s.m. = Gioco fanciullesco
Alla lettera signidica “Uno alla luna”.
Era un gioco che si svolgeva all’aperto: bastavano quattro o cinque bambini.
Si faceva la conta per stabilire chi andava “sotto”. Costui di chinava a 90° e gli altri, in successione, lo scavalcavano pronunciando ognuno, ad ogni scavalcata, un’interminabile serie di frasi che cominciavano con un numero.
Chi distratto non pronunciava il numero giusto, o sbagliava l’enunciato, passava immediatamente “sotto”.
Vediamo se ricordo la sequenza:
1 – jüne alla lüne = uno alla luna
2 – düje box= due, pugilato (termine introdotto dagli Americani delle truppe Alleate); per appoggiarsi sulla schiena del “sotto” nel salto, invece di posare le palme delle mani, si ponevano i due pugni chiusi: ecco perché il “due” era associato alla boxe, per i due pugni duri, che facevano un po’ male.
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3 – tre figghje (o tre fjite) ò fatte ‘u Re = tra figli (o tre puzze) ha fatto il Re
4 – sbudelléte accüme a te! = smidollati come te
5 – particolare (in italiano)
6 – spreveligghje = briciole. Saltando si colpiva simpaticamente con una pedata, coordinando i movimenti, il culo del poveretto che stava “sotto”
7 – incrociatore (in italiano): cadendo si dovevano incrociare i piedi
8 – soldatino di piombo (in italiano).cadendo si doveva restare immobili per un attimo
9 – ….non lo ricordo…..
10 – pàste e cìcere= paste e ceci
ecc. ecc.
Quelli che lo hanno giocato e che hanno una memoria meno labile della mia sono pregati di replicare e completare la sequenza. Informatevi dagli zii o dai settantenni. Lo abbiamo giocato fino agli inizi egli anni ’50.
Commento di Sator:
Salve a tutti, pur non essendo 70enne (ma appena 40enne) a “jüne alla lüne” ci ho giocato anch’io, poichè molte tradizioni sono rimaste vive in alcune zone della città fino agli anni ’70.
Comunque, se vi può interessare, posso dirvi, per come era giunto a noi fino agli anni ’70, e per quel che ricordo, la sequenza era questa:
1 – jüne alla lüne (come già commentato);
2 – düje box (come già commentato);
3 – trè ffìte ò fatte ‘u rrè (e qui, dopo aver saltato si aggiungeva il commento “sburdacchiéte accüme ttè” … che pertanto faceva parte del n. 3 e non del n. 4);
4 – quatte polì-polò (e non chiedetemi cosa significhi, che non l’ho mai capito); *
5 – cinghe morettino – (in italiano); *
6 – seje sprevelicchje (come già commentato);
7 – sette a la croce: le mani, sul dorso di chi “andava sotto”, dovevano porsi incrociando gli indici (per formare una croce) inoltre cadendo si dovevano incrociare i piedi;
8 – jòtte soldatin di piombo (cadendo si doveva restare immobili fin quando non avessero saltato tutti i giocatori, senza toccare chi aveva saltato in precedenza);
9 – nove mò vèche alla fjìre = ora vado alla fiera;
10 – dìce pàste e cìcere = (come già commentato);
11 – jöndece mò t’ù careche = ora te lo carico (prima di saltare bisognava porre un oggetto di fortuna, trovato all’istante nelle immediate vicinanze, un sasso, uno stecco, una foglia, un pezzo di carta, ecc… – sulla schiena o sulla testa (orecchie comprese) del bidone (era così chiamato colui che era piegato per far saltare gli altri, e che quindi “steve sòtte”) – gli altri giocatori dovevano, oltre che porre i loro oggetti, stare attenti a non far cadere quelli degli altri;
12 – dödece mò t’ù scàreche = si procedeva all’inverso del n. precedente, ossia bisognava rimuovere l’oggetto appoggiato, osservando le medesime attenzioni;
13 – tridece vìnec’jangappe a trè ppasse = vienici ad acchiappare a tre passi (dopo aver saltato si facevano tre passi molto lunghi onde ottenere un distacco (e quindi un vantaggio) da colui che “stava sotto” e fermarsi in quella posizione. Dopo che avevano saltato tutti cominciava una corsa per raggiungere un punto predefinito e ritornare al punto in cui si stava giocando. Durante tale corsa chi “stava sotto” doveva acchiappare (o forse anche solo toccare) uno dei giocatori, che in tal modo sarebbe andato “sotto” per la partita successiva.
Anche chi durante il gioco sbagliava qualcosa nella procedura, pure nel solo pronunziare le frasi, … insomma chi commetteva qualche infrazione, perdeva il gioco e quindi “andava sotto” ed il gioco ricominciava.
* Ho qualche dubbio sul n. 4 ed il n. 5.
In relatà forse il n. 4 era “Quatte morettino” perchè mi pare di ricordare che “Polì polò” era un qualcosa aggiunto da qualcuno per scherzo ma rimasto nella memoria. Ma a questo punto resterebbe vuoto il n. 5.
Tonino
Bravissimo Sator! Complimenti, Manda spesso i tuoi commenti perché sono ben graditi.
Ovviamente l’invito a scrivere vale per tutti i cari lettori che hanno la pazienza di leggere questo sito.