Giuànne ‘u candenjire

Giuànne ‘u candenjire

A Giovanni l’oste

Giuànne Pagnòtte uhé,
‘a carne jì còtte, uhé,
‘u pèsce jì crüte,
Giuànne chernüte!

È uno sfottò feroce verso il ristoratore Giovanni, forse di cognome Pagnotti, come tuttora esistono in Cerignola e Foggia, ritenuto portatore sano di corna.

L’avventore cominciava con il lamentarsi delle vivande non cotte a regola d’arte, e finiva con la rivelazione dell’anno.

Se volete la traduzione, che ritengo superflua, mandate un cenno di replica.

Lo sfottò era cantato sul motivo di una di quelle strombazzate militari tipo “sveglia”, “adunata”, “la zuppa l’è cotta”, “silenzio ordinario”, insomma due o tre note soltanto in scala armonica.

Filed under: Sfottò

1 Comment

  1. A mio modesto avviso, la cantilena-sfottó, era indirizzata al titolare del forno Del Buono di corso Manfredi ( c.d.”u fórne elettreche”…..) il cui soprannome era Gianne Pagnótt


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