Facce-tìnde sopr. = Faccia-tinta.
Mio padre, fabbro e meccanico di macchine agricole, era simpaticamente chiamato così dai suoi allievi/operai.
Faccia tinta, annerita dal fumo del carbone della forgia o dallo sporco lasciato dalla mano nel detergersi il sudore, non avendo avuto il tempo di usare il fazzoletto perché impegnato da impellenza lavorativa.
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