Zecàrle (o Zi-Càrle) s.m. = Sigaro.
Da fanciullo ero convinto che derivasse da “Zio Carlo”.
La mia curiosità mi ha spinto un po’ in avanti….
Ho appreso che proviene dallo spagnolo: si scrive Cigàrro e si pronuncia thigàrro, col th sibilante, quasi sigàrro. Questo spiega l’assonanza.
Ovviamente il popolino preferiva acquistare il sigaro lo faceva per spendere poco. Fumava il puzzolentissimo sigaro Toscano. Le Tabaccherie avevano sul bancone una specie di piccola ghigliottina usata per tagliare il sigaro in due metà, o in cilindretti di 2 cm di altezza, da usare uno alla volta per caricare la pipa di creta, preferita dai carrettieri o dai pescatori anziani.
I pregiati sigari Minghetti o Cavour o addirittura gli Avana erano usati solo dai proprietari terrieri locali e offerti ai loro illustri ospiti nei loro possedimenti per mostrare il loro status sociale.