Vaccarèlle s.f. = Eritema ab igne
Sono conosciute anche con il nome di “Eritema da scaldino”, o con termine anglosassone “Toast skin syndrome”, ossia sindrome da pelle abbrustolita.
Leggo in rete: «L’eritema ab igne è una malattia della pelle causata da una prolungata esposizione al calore.
L’esposizione a radiazioni termiche prolungate sulla pelle può portare allo sviluppo di eritema reticolato, con iper-pigmentazione, desquamazione nella zona interessata-
L’eritema è stato comunemente osservato negli anziani seduti o seduti vicino a camini o stufe elettriche…..(omissis)… Le donne hanno una maggiore incidenza di eritema rispetto agli uomini.
Sebbene l’uso diffuso del riscaldamento centralizzato abbia ridotto l’incidenza complessiva di eritema ab igne, a volte si riscontra anche in persone esposte al calore da altre fonti quali impacchi caldi, fornelli, sacche d’acqua calda e dispositivi elettronici.»
Senza incartarmi in queste descrizioni tecnico-scientifiche, dico più semplicemente che le vaccarèlle sorgevano sugli arti inferiori a causa dell’abitudine, specie nelle giornate molto fredde, accostarsi troppo al braciere, unica fonte di calore esistente nelle case. Le vaccarèlle hanno un aspetto reticolato, e comparivano ugualmente nonostante le gambe fossero coperte da pigiami o pantaloni
Oggi è raro vederle, grazie al riscaldamento domestico ottenuto con termosifoni, il cui calore diffuso impedisce la loro formazione.
Per i giovani di oggi, che non ne hanno mai viste, pubblico una foto reperita in rete.
Il nome forse deriva dal reticolo di vene ben visibile sulle mammelle delle mucche quando sono turgide di latte.
A Matera sono chiamate salsuzze = salsicce!