Ungiüne s.m. = Bastone a uncino
L’amico Enzo Renato mi ha dato lo spunto per questo articolo. Utilizzo copiando alcune sue righe, sperando che non mi denunci per plagio.
«…L’ungiüne è un bastone ricavato dalla biforcazione di un ramo alberello. Un braccio di lascia lungo, e fungerà di appoggio e l’altro corto, per il manico. Tipico bastone per adoperato per svariati utilizzi.
Per uso agricolo: cattura e abbassa i rami per facilitare la raccolta di frutti alti, come nel fico, nei fichi d’india
Per uso pastorale: per appoggio e per catturare gli animali dalla caviglia.
Particolarmente resistente e forte deve essere però ricavato dal mandorlo, dal pero, dal susino, dall’albicocco; un po’ meno dall’olivo giacchè troppo eslastico e con troppi nodi e occhi sulla superficie, a meno che non venga messo a mollo per giorni e poi pelato a coltello.
Particolarmente apprezzato ‘u ngiüne a paròcche.(←clicca) Alla sommita dei due bracci (quindi sul manico) è una grossa e tondeggiante sporgenza, un pomo, determinato proprio da un nodo del legno all’incrocio dei due rami a V.
Stessi concetti per il corno a V della fionda (a furcenèlle)(←clicca): ai due rami vengono annodate due banderelle di camera d’aria rosse di bicicletta, unite da un rettangolo di cuoio o tomaia.»