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Stu-fatte-‘ntande

Stu-fatte-‘ntande loc. avv.. = D’altronde, d’altra parte.

La locuzione è tipica manfredoniana. Il significato letterale è: “questo fatto, intanto”….

In italiano si può volgere (dal dizionario Sabatini-Coletti): “d’altronde, del resto, d’altra parte, peraltro; conferisce valore avversativo-limitativo a una frase o sequenza di discorso rispetto a quanto detto in precedenza. Es.: Ormai dobbiamo andarcene. D’altronde abbiamo aspettato abbastanza.

Stu-fatte-‘ntande nüje nen sapüme sté senza fé njinde. = Peraltro noi non sappiamo starcene con le mani in mano.

Süte jüte all’appjite a Pulezéne? Embè? Stu-fatte-‘ntande quanne jèveme uagnüne chisà quanda volte l’amme fatte püre nüje! = Siete andati a piedi fino all’abbazia di Pulsano? E allora? D’altronde quando eravamo ragazzi chissà quante volte l’abbiamo fatto anche noi

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Stucché

Stucché v.t. = Spezzare

Spezzare, specialmete riferito a fili, corde e simili sottoposti a trazione.

Spezzare riferito a corpi solidi, ossa, alberi, punte di matita, ecc. si dice quasi come in lingua spezzé.

In dialetto si usa stucché anche riferito a stoffa per confezionare un abito, una gonna, un indumento qualsiasi. Da non confondere con stucchjé= stuccare.

Me so’ stucchéte ‘nu vestüte = Ho comprato un taglio di stoffa per confezionare un vestito.

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Stùdecacchjöne

Stùdecacchjöne agg-, s.m. = ottuso, lento a capire

Accrescitivo di stùdeche = Grosso stupido, quasi scemo.

Al femminile è stòdecacchjöne anche al plurale: ci accorgiamo dall’articolo se è singolare o plurale.

Al plurale il maschile è studecacchjüne.

È usato anche stubbetacchjöne, dal suono esplodente della doppia bb, per rintronare ulteriormente il poveretto che se lo sente dire:

‘stu stùbbetacchjöne!! = (Ma guarda che cosa è capace di fare) questo grosso stupido!

I ragazzi di oggi non ci mettono molto a usare un termine che fa rima con veglione. ?

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Studecarüje

Studecarüje s.f. = Stupidaggine

Accettabile la versione stubbedarüje, che è più riferita a oggetti trascurabili, di poco conto o di poco valore.

Invece studecarüje è rivolto alle azioni negative compiute da una persona

In italiano esistono molti sinonimi: stupidità,sciocchezza, scempiaggine, stoltezza, imbecillità, imbecillaggine, bestialità, idiozia, baggianata, balordaggine, fesseria, incapacità, ottusità.

In dialetto uno solo ciucciarüje = asinata.

Non mi voglio dilungare troppo, perché conto sulla vostra intelligenza per bilanciare tante studecarüje che si trovano in giro ogni giorno.

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Stùdeche

Stùdeche agg. e s.m. = Stupido

Dariva dal latino stolidum, Che è tardo nel comprendere, ottuso di mente, poco intelligente.

Al femminile fa Stòdeche.

Al plurale sia stùdeche sia stòdeche restano invariati.

‘Sàtele jì quìsti stùdeche = Lasciateli perdere questi stupidi.

Quìddi döje stòdeche = Quelle due stupide.

Accrescitivo invariabile al singolare: Stùdecacchjöne s.m, s.f. = Grosso/a stupido/a.

Al plurale femminile resta ancora uguale. Al plurale maschile fa Studecacchjüne.

Stùdeche ha una valenza, se possibile, ancora più negativa del normale ‘stupido’.

Stóbbete, aggettivo inv., più moderno, acquisito dalla terminologia italiana.

Anche per questo termine esiste l’accrescitivo stubbetacchjöne, con le stesse regole grammaticali.

Curiosità: stòdeche s.f. è sinonimo di scorreggia dal suono flebile…(scusate)

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Stujé

Stujé v.t. = Asciugare

Eliminare il liquido o l’umidità che bagna qlco.

Specificamente stujé indica che per asportare l’umido si adopera un assorbente di carta, di stoffa, di spugna, ecc. passandolo sulla parte intrisa.

Presumo che derivi dal francese essuyer = asciugare

Anticamente i pescatori, i contadini e i pastori dicevano anche stuscé.

Pìgghje ‘u mannüle e stüje i méne au uagnöne = Prendi un asciugamano e asciuga le mani al bambino.

Esiste la forma riflessiva stujàrece = asciugarsi

Ha’ fenüte? E stójete = Hai finito? E asciùgati.

Stujàteve ‘u mosse ca sté chjüne de süche = forbitevi le labbra (con il tovagliolo) perché recano tracce di ragù.

Quando si asciuga esponendo la parte bagnata al sole, all’aria, a una fonte di calore, ad una corrente d’aria, si usa il verbo assuché = asciugare.

Assuché ‘i pànne = sciorinare il bucato.

Quando per il tempo piovoso l’asciugatura avveniva in casa si usava un’intelaiatura sopra il braciere, chiamata appunto l’assüca-pànne

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Stüle

Stüle s.f. = Manico

In genere si intende con questo termine il manico di legno degli utensili da lavoro.

Specificamente il manico del piccone, del martello, dell’ascia, della mannaia, della zappa, ecc.

Presumibile etimo: stelo

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Stumachére

Stumachére s.m.= Emorroidi, malattia emorroidaria

Questo è un antico termine, ormai desueto, sentito casualmente dalla viva voce del noto poeta dialettale Franco Pinto, un formidabile depositario del nostro dialetto.

Molti termini dialettali si sono italianizzati perché i ragazzi di oggi sono tutti più istruiti rispetto alla generazione precedente.

Ad esempio non si dice più ‘u vóvete per indicare il gomito, o ‘u tetìgne per l’ascella.

Nel nostro caso oggi ormai tutti dicono ‘i murròjede o anche ‘i merròide

Vi rimando a Wikipedia:
“Le emorroidi (dal greco haîma , “sangue” e rhéó, “scorrere”) sono strutture vascolari del canale anale che giocano un importante ruolo nel mantenimento della continenza fecale. Diventano patologiche quando sono gonfie o infiammate, causando una sindrome nota come malattia emorroidaria, alla quale spesso ci si riferisce, nel linguaggio comune e anche nella divulgazione, sempre con il medesimo termine di emorroidi.”

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Stumbarjille

Stumbarjille s.m. = Moncherino

È il diminutivo di stómbe.

Di solito sii dice stómbe per la menomazione ad un arto inferiore e stumbarjille per quello superiore, per la dimensione minore del moncherino.

Mia moglie scherzosamente dice che se le sue operose mani  fossero state soggette ad erosione (per quanti lavori ha fatto nella sua vita) ora si sarebbero ridotte a düje stumbarjille = due moncherini!

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Stüpe

Stüpe s.m. = Stipo

Mobile di varia foggia e dimensioni utilizzato per riporre e conservare biancheria e oggetti di uso comune. Armadietto che si tiene fissato al muro, spec. per contenere utensili da cucina o provviste alimentari.

Può essere anche ricavato da una nicchia nella parete: ‘u stüpe a müre= lo stipo a muro, dotato di due ante a vetro e ripiani sostenuti da braccetti di legno inchiodati nei fianchi montanti.

Accr. stepöne s.m. = armadio senza specchi.
Quello di mia nonna odorava di pane.

Dim. stepètte s.m. = mobiletto pensile.
Quello di mio padre in bottega conteneva tutte le punte per il trapano, la madrevite per filettare i perni, e la filiera con i maschi per filettare i dadi.

Ero curioso, mi piaceva ficcare il naso dovunque.

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