Categoria: S

Strìseme

Strìseme s.m. = Convulsioni.

Forte contrazione violenta, involontaria e istantanea di uno o più gruppi muscolari dovuta a particolari stati morbosi.

In dialetto è usato solo al plurale ‘i strìseme

Per estens., moto convulso, agitazione nervosa, talvolta simulato per puro vittimismo, per far apparire una situazione più grave di quella reale.

Mò ce fé venì ‘i strìseme! Camü’, vatte cùleche = Ora si fa venire le convulsioni: cammina, va a dormire!

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Strìtte-strìtte

Strìtte-strìtte agg. = Stringato

Riferito specialmente al prezzo che nelle estenuanti trattative tra il cliente e il commerciante deve essere concordato in modo che ci sia convenienza per entrambi.

Quande m’ha da fé strìtte-strìtte? = Qual’è l’ultimo prezzo che proponi?

Si dice infatti anche: l’óteme prèzze, al disotto del quale la trattativa non può proseguire.

Il commerciante cede, a furia di calare il prezzo, e dice alla fine che il suo margine di guadagno è estremamente risicato, stretto stretto, quasi a rimetterci…

Il fatto di trattare sempre sul prezzo è una consuetudine propria di noi meridionali, forse per contaminazione levantina. I commercianti che non vogliono arrivare a questo espongono il cartello “Prezzi fissi”. Le potenziali clienti, sempre le donne, però ci provano lo stesso….

Ricordo con simpatia Luciano De Crescenzo che nel libro “Così parlò Bellavista”, ad un suo personaggio napoletano trapiantato a Milano, fece chiedere uno sconticino anche alla Upim-Rinascente, accampando una “conoscenza” con la Signora Rinascente…

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Strónze cachéte a forze

Strónze cachéte a forze loc.id. = Odioso

Chi o che è antipatico, insopportabile, sgradevole, fastidioso, indisponente, ecc. ecc.

Insomma è un modo per accentuare l’avversione che qulcu emana col suo modo di agire o con la sua sola presenza. Vorrei fare un paio di nomi, ma mi astengo, perché si tratta di personaggi politici….

Già di per sé lo stronzo è ripugnante, figuriamoci poi se è stato espulso malvolentieri con tutti gli effluvi, anch’essi effetti collaterali indesiderati !!!…

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Strónzele

Strónzele o strónze s.m. = Stronzo

Escremento solido di forma cilindrica.

Figuratamente (volg.): persona stupida o spregevole, spec. come insulto.

Ué strónze, avvecìnete se sì capéce! = Ehi stupido, avvicinati se hai fegato.

Scherzosamente : Nen facènne ‘u strónze! = Non fare il cretino (non sgarrare)

In questi ultimi tempi, tempi di magra e di stitichezza, la parola si è ridotta a ‘u strónze, perdendo un pezzo per via…. Va bene anche così.

Ovviamente ha anche – per par condicio – la versione al femminile, pronunciato con la ò larga ‘a strònze, ed è generalmente usato dai mariti separati quando si riferiscono alle rispettive ex mogli, giusto per dire una carineria.
‘A strònze ho caccéte all’avvuchéte ca tenöve e ho mìsse a n’ate = Costei ha cambiato avvocato.

Come accrescitivo e diminutivo è corretto dire rispettivamente strunzelöne (insulto) e strunzelìcchje (fisicamente ridotto) e non strunzöne e strunzìcchje.

Dopo questa delizia mi viene a mente un proverbio napoletano: ‘O strunzo, pure si ‘o ‘mbriache ‘e rumme, nun pò deventà mai babbà. = Per quanto tu possa inzupparlo di rum, lo stronzo non diventerà mai un babà (dolce napoletano al rum).
Ossia se uno è carogna, resta sempre carogna anche se lo addolcisci in mille modi. Il Capo Uffcio è l’esempio tipico delo stronzo, che è stronzo sempre e con tutti, tranne che con i suoi lecchini, che non avvertono il fetore perché essi stessi sono stronzi, fatti della medesima sostanza. Meno male che ora il mobbing può essere perseguito per legge!

Non posso fare a meno di citare anche una famosa poesia napoletana, recitata dall’impareggiabile Aldo Giuffrè. Se non vi reca disturbo cliccate (visto l’argomento, e chiedo scusa, mi veniva da scrivere “cacate” qui!) (strunzo). Vi consiglio di aggiungere il link tra i “preferiti” di ascoltarla ad occhi chiusi, pensando intensamente alla persona cui volete dedicarla. È un vero rito liberatorio contro lo stress…

Scusate se mi sono dilungato troppo su questo fetido argomento….

Tutti sono capaci di scrivere, ad esempio:

Strónze = stronzo
Peddìtre = puledro
Cucchjére = cucchiaio.

Senza esempi e senza commenti.

Ma il nostro è un vocabolario speciale. Allora, se vantiamo lettori costanti in tutto il mondo, ci sarà pure un perché!

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Stróppele

Stróppele s.m. = Stroppo, stroppolo

Strano: sembra un termine tipico manfredoniano (con la ó stretta, quasi u) e invece l’ho trovato sul Dizionario Italiano di Devoto-Oli: Stroppo o stròppolo: nell’attrezzatura navale, pezzo di cavo ad anello, utilizzato per legare oggetti ai quali debba essere consentito un certo movimento: per esempio il cavetto che collega il remo allo scalmo [Lat:stroppus ‘corda’, che è dal greco stròphos]

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Stròppje

Stròppje agg. = Storpio

Impedito o deforme negli arti, sciancato.

Talvolta lo si attribuisce a qlcu affettuosamente per rimproverarlo di qualche marachella o di qualche mascalzonata.

‘Stu stròppje, pecché nen me chiéme méje a telefene? = Questo mascalzone perché non mi telefoni mai?

In questo caso stròppje equivale a desgrazziéte= disgraziato, sempre simpaticamente.

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Struculatüre

Struculatüre s.m. = Stropicciatoio

Asse di legno dentato per lavare i panni a mano.

Una volta le lavandaie stropicciavano la biancheria su lisce lastre di scoglio alle sorgenti salmastre del Mandracchio o alla sorgenti “San Pietro” e “Santa Maria” dietro l’edificio scolastico ex nautico (Ginnasio-Liceo) vicino alla Sirenetta.

Ammessa anche la pronuncia struchelatüre. In Calabria ho sentito pronunciare stricatùru, riferendosi al verbo streché = compiere azione di sfregamento.
Il termine deriva dallo spagnolo estrecadero

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Strungöne

Strungöne s.m. = Segaccio, segone.

Grossa sega la cui lama contiene alle due estremita, fissati in appositi occhielli tubolari, due manici a verga.

Azionata a mano da due persone, specie dai costruttori di barche, serve per tagliare grossi tronchi e ricavarne assi di legno.

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Struppjé

Struppjé v.t. = Storpiare

Rendere storpio un arto producendo una distorsione. Deformare, anche metaforicamente, qlcu o qlco.

L’hanne struppjéte de mazzéte = Lo hanno massacrato di percosse.

Sin. Stravesé = Sfigurare, rendere irriconoscibile, qlcu o se stessi per esempio a seguito di una rovinosa caduta.

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Struzzelé

Struzzelé v.t. = Pulire

Per indicare una pulizia a fondo di qlcn o di qlcs si usa il verbo struzzelé = togliere le tròzzele (propriamente gli escrementi ovini e caprini che restano attaccati alla lana del vello…puah!), ossia eliminare la sporcizia.

In senso più scherzoso e colloquiale si dice struzzelé (anche struzzeléje) per indicare l’insieme delle azioni rivolte alla cura della propria casa, e della propria famiglia o di qlc persona anziana convivente.

‘A chése völ’èsse struzzeléte = La casa necessita di pulizia radicale.

Agghje struzzeléte a nòneme fin’a quanne jì mòrte… = Ho accudito mia nonna fino a quando è deceduta (spero con amore!).

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