Categoria: S

Scucchjande

Scucchjànde agg. e s.inv.. = Scoordinato, non attinente, incoerente, inappropriato, sconclusionato

Etimo. Partendo da accucchjé  = accoppiare, unire, attaccare, incollare, si giunge al suo contrario disaccoppiare = scucchjé e quindi al discorso o alla persona che di si scollega dalla logica, non accoppia, cioè è scucchjànde.

In politica Tonino Di Pietro ha usato la locuzione: “e che ci azzecca?” = e che c’entra?, usando il termine napoletano-molisano azzeccà, che significa attaccare, incollare.
Noi similmente diciamo che ce cèntre? = Che c’entra?

Ma che sté decènne? Sì proprje ‘nu scucchiànde! = Ma che stai dicendo? Sei proprio un incoerente.
Insomma un discorso fuori tema, che illogicamente salta di palo in frasca (dicono quelli che hanno studiato) che non collima con quanto si sta discutendo.

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Scuffelé

Scuffelé v.t. = Abbattere

Riferito all’azione di demolire un edificio, un muro, una parete, un divisorio.

Se qlcs crolla da sé, si usa il verbo riflessivo scuffelàrece v.rifl..

C’jè scuffeléte ‘u müre = È crollato il muro.

Pare che derivi dall’arabo quffa = collassare.

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Scugné

Scugné v.t. = Spuntare

Deriva dal latino ex+cuneare.  Spuntare, rovinare la punta.
Difatti il cuneo usato dagli spaccalegna è detto cógne.

Riferito a qualsiasi oggetto appuntito che, per il logorio dovuto all’uso, o per trauma accidentale, perde la funzionalità per cui era stato costruito.

Jì cadüte ‘a pènne e c’jì scugnéte ‘u pennüne! = E caduta la penna e si è spuntato il pennino.

C’jì scugnéte püre ‘u lapps = Si è spuntato anche il lapis

Ci so scugnétte tutte e duje i vumere all’aréte = Si sono spuntati tutti e due i vomeri dell’aratro.

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Scugnéte

Scugnéte agg. = Spuntato.

Riferito agli attrezzi agricoli (zapponi, vomeri) che hanno perso il taglio.

Più specificatamente al pennino metallico spuntato delle penne antiche per effetto di una caduta.

Etimo probabile simile a “spuntare” = ex-punctare, così anche si ricorre a ex negativo su cugne, cuneo.

Usavamo definire scugnéte – prima dell’arrivo delle penne a sfera – anche il pennino che, per una caduta accidentale, si deformava in punta e non lasciava più scorrere l’inchiostro liquido intinto dal calamaio.

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Scujirte

Scujirte s.m. = Cortile interno

Alla lettera significa: scoperto.

Si tratta di una superficie a cielo aperto esistente all’interno del condominio come pozzo luce di proprietà comune.

Una volta, quando le case erano per lo più ubicate a piano terra, lo spazio retrostante, recintato, era adibito a stenditoio ed era uno spazio di pertinenza del vano abitato. Qualcuno vi alloggiava ‘u caggellöne = la stia per allevare le galline ovaiole.

Per scujirte si intende anche un terreno recintato adibito a deposito di materiale vario a cielo aperto.

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Sculacchjéte

Sculacchjéte agg. = Squarciato, dal culo rotto.

1) Dicesi di frutto di ficodindia staccato maldestramente dalla pianta, con lacerazione della buccia sul fondello. Anche i fioroni o i fichi sono sculacchjéte quando presentano spaccature sul fondo perché troppo maturi. Sono ugualmente detti sculacchjéte, se presentano una lacerazione dalla parte del picciuolo. Bisogna consumarli in breve tempo altrimenti si inacidiscono.

2) Si proclama qlcn che ha una fortuna sfacciata al gioco. Ha un “culo”, in senso di buona sorte, così grande che si è aperto come quello dei fioroni troppo maturi. Ora si dice simpaticamente ‘una botta di culo’ per indicare un colpo di fortuna. Che in verità non guasta mai!

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Scumbedènze

Scumbedènze s.f. = Avvilimento, sconforto

È un sinonimo al femminile di scumbüte, che è maschile.

Spesso la parola tende a significare di sfiducia, pessimismo, scoraggiamento, demoralizzazione.

Tènghe ‘na scumbedènze ca nen sacce chjó che so’ c’agghja fé = Ho una sfiducia tale (in questo mondo, in me stesso, ecc.) che mi stronca ogni iniziativa.

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Scumbetàrece

Scumbetàrece v.i. = sconfortarsi, avvilirsi, sgomentarsi, scoraggiarsi, spazientirsi.

Quando c’è da adoperarsi attivamente, e la mole di lavoro da eseguire è stimata eccessiva per le proprie forze, si viene assaliti da sgomento, da sconforto.

Qualcuno di buona volontà si dà coraggio: affurtecàmece i màneche = rimbocchiamoci le maniche, iniziamolo questo lavoro, diamoci da fare!

Vedi anche (→clicca) scumbedènze , sinonimo di scumbüte = sconforto, scoraggiamento

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Scumbüte

Scumbüte s.m. = Sconforto

Scoraggiamento, avvilimento, afflizione, demoralizzazione.

Me sté facènne venì ‘u scumbüte pe sti fàtte ca m’accùnde= Mi stai facendo cadere in uno stato di afflizione con questi fatti che mi racconti.

Nota fonetica: tutti i termini che contengolo ‘nf’ diventano ‘mb’ (Mambredònje vale per tutti).

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Scumegghjé

Scumegghjé v.t. = Scoprire

Si intende specificamente il sollevare delle coperte e delle lenzuola. Scoprirsi durante il sonno.

Nella forma riflessiva dicesi scumegghjàrece.

Feccàteve sotte e nen ve jéte scumegghjànne, ca fé frìdde = Ficcatevi sotto le coperte e non vi scoprite, ché fa freddo.

Come imperativo si usa indifferentemente nen ve jéte scumegghjànne!, oppure o nen ve scumegghjéte!

Il primo può avere valore esortativo: non vi scoprite perché potreste raffreddarvi; il secondo potrebbe essere piuttosto impositivo: non dovete assolutamente scoprirvi.

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