Categoria: S

Scorze

Scorze s.f. = Crosta, buccia

1) Crosta che si forma sulle ferite. Cade quando la lesione si è rimarginata.

‘I scorze ‘nghépe = Le croste sul cranio. Era uno spauracchio per costringere la famiglia a far uso molto moderato di olio di oliva nei condimenti, perché l’uso eccessivo di olio aveva come effetto secondario la comparsa di pustole e croste sulla testa. Ovviamente era tutto falso. Tutt’al più avrebbe potuto dare qualche problema di calorie…Ma allora nessuno le contava, perché erano sempre troppo scarse!

2) Buccia della frutta fresca e secca, e delle verdure in genere. Scorza, corteccia, guscio.

Una volta c’erano personaggi che rovistavano nell’immondizia alla ricerca di bucce di meloni, di fichidindia, di patate e di cavoli per nutrire i propri maiali.

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Scrafagnéte

Scrafagnéte agg. = Camuso

Riferito al naso, corto e schiacciato; specificamente riferito a o persona che ha tale tipo di naso.

Accadeva una volta, quando in campagna si viveva in simbiosi con gli animali, che il naso fosse ridotto in quel modo da un calcio di cavallo preso in faccia. Il volto sfigurato evidenzia le narici scoperto con un piccolo accenno di naso schiacciato, scrafagnéte, appunto.

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Scravutté

Scravutté v.t. = Scavare, estrarre, allargare una buca.

Il verbo è specifico per operazioni di scavo di piccole dimensioni, come quella che fa il dentista quando deve impiombare un dente: egli scravòtte la polpa dentale cariata con il suo micidiale trapano prima dell’otturazione.

I tarle ànne scravuttéte tutte l’armadje = i tarli hanno bucherellato tutto l’armadio.

Scravutté tórne-tórne = Scavare intorno, allargare una breccia, una fossa (ad es. nel terreno alla base di una pianta per irrigarla o anche per metterla a dimora)

Quando la massaia ha bisogno della mollica di pane per preparare il ripieno delle seppie la va a scravutté = scavare con le mani dalla pagnottella.

Va bene anche la versione sgravutté.

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Screscendàrece

Screscendàrece v.i. = Lievitare oltre misura

Verbo riferito all’impasto del pane che, non infornato al tempo giusto, per effetto dell’azione continua del lievito, cresce oltre misura.
Se si cuoce una pasta screscendéte (aggettivo) il pane, al contrario di quello azzimo, può risultare troppo alto e probabilmente di sapore alterato.

Il verbo deriva dal latino extra-criscitare dal significato intuibile.

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Screscendàrece

Screscendàrece v.i. = Lievitare troppo

Detto della pasta, gonfiarsi per effetto della fermentazione del lievito oltre misura con conseguenti cattivi risultati nella panificazione.

Deriva da crescènde = lievito madre, lievito domestico.

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Screscendéte

Screscendéte agg. = Lievitato eccessivamente

Le nostre nonne che facevano il pane in casa sapevano perfettamente i tempi di lievitazione. Tuttavia poteva capitare che per l’eccessiva temperatura al di fuori della massa impastata, la lievitazione andasse fuori misura.

Il pane non era di buona qualità perché assumeva gli odori degli enzimi del lievito: insomma puzzava un poco. Ma anche questo, così come quello azzimo per scarsa lievitazione, si mangiava lo stesso.

Per similitudine si attribuiva questo aggettivo a qlcu troppo obeso.

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Screscetöre

Screscetöre s.f. = Adenite satellite.

Strascico doloroso, molto spesso accompagnato da tumefazioni o gonfiori lungo i muscoli e i tendini, dovuti a traumi o a ferite. Dolore trasmesso dai nervi nelle vicinanze della parte infiammata.

Per esempio, quando si gonfia una gengiva, il dolore del dente si propaga in alto fino alla tempia e in basso, lungo il collo fino, all’inizio del torace.

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Scròfele

Scròfele s.f. = 1 Scorfano. 2 Dado a galletto. 3 Toponimo

Scròfele 1 – Pesce marino, detto anche scorpena, (Scorpaena scrofa) con corpo tozzo, mimetico,(di colore rossastro e bruno) ricoperto da grosse scaglie e spine velenose. Carni squisite. va cotto in umido….e attenti ai pungiglioni. Il veleno è termolabile, quindi nessun pericolo dopo la cottura.

In diminutivo NON si dice scrufèlle, perchè questo sostantivo indica le ragazzotte un po’ leggere (vedi certe “serie” televisive) oppure le maialine da latte.
Il diminutivo di scorfano è screfezzöle.

Nome Inglese: Scorpion fish
Nome Francese: Rascasse rouge
Nome Tedesco: Drachenkopfe
Nome Spagnolo: Rascacio

Scròfele 2 – Dado a galletto, detto anche dado a farfalla.
Dadi speciali, d’acciaio o anche di plastica,  muniti di due alette, facili e rapidi da avvitare usando due dita,  utilizzate per il montaggio di parti rigide facilmente assemblabili.
Diminutivo: scrufelècchje

La Scròfele 3  è un toponimo di una zona della Puglia piana, verso Borgo Mezzanone.

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Scrüme

Scrüme s.f. = Scriminatura, riga

Linea di spartizione dei capelli.
È la linea che divide le ciocche dei capelli orientandole in due direzioni diverse.

Pòrte sèmbe a scrüme a dritte = Mi pettino sempre con la scriminatura a destra.

Gli uomini del ‘900 usavano pettinarsi con la scriminatura rigorosamente al sommo del capo (‘a scüme a mìzze). I capelli impiastricciati di brillantina (a olio o a pomata) e apparivano rigorosamente lucidi e attaccati ai due lati del cranio, a prova di vento.

I ragazzi dagli anni ’80 nostra epoca hanno usato la gommina, un gel per capelli, con lo stesso effetto “bagnato” ma col vantaggio di non ungere, salvaguardando dall’unto i colletti, le sciarpe e  i guanciali.

Anche questo sostantivo ha diretta derivazione dal latino discrimen = separare, dividere.

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Scucchjandarüje

Scucchjandarüje s.f. = Sciocchezza, stupidagine, incoerenza.

Azione da (clicca→) scucchjànde

Argomento o azione completamente fuori luogo, difformi da qualsiasi aspettativa.

Parlare a vanvera, saltare di palo in frasca, dire stupidaggini al di fuori del contesto.

Si commettono tante sciocchezze anche solo aprendo bocca con argomenti non attinenti alla conversazione in atto in quel momento.

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