Categoria: M

Menjille

Manjille n.p. = Carmine

Diminutivo del nome proprio Carmine (ossia Carmenjille) affibbiato ad un altro titolare di cantina. Poi è diventato un soprannome.

Ricordo che questo signore fece arrivare per primo nella sua osteria un vino marsalato siciliano dolce e profumato.

Costava qualcosa in più dei robusti vini pugliesi, ma la domenica era quasi un obbligo ricorrere alla specialià di Menjille!

Filed under: MTagged with:

Mennózze

Mennózze s.f. = mammella

Organo ghiandolare proprio dei mammiferi, molto sviluppato nelle femmine; dopo il parto secerne il latte necessario al nutrimento della prole nei primi mesi di vita.

Ovviamente citato al plurale: ‘i mennózze

Inoltre questo termine anatomico indica anche le ovaie delle seppie, usate nel ripieno quando si cucinano con il sugo, fritte o a rijanéte (i sicce chjiöne = le seppie ripiene).

Filed under: MTagged with:

Menuzzagghje

Menuzzagghje s.f. = minuzzaglia

Il nome collettivo minuzzaglia generalmente ha valenza dispregiativa, e descrive una quantità di frammenti, frantumi, minuzzoli di sostanze omogenee o anche eterogenee.

Nel primo caso (omogenee) sono frantumi di una stessa sostanza. Cito ad esempio i frammenti di maccheroni misti, talvolta usati come “pasta corta” nei piatti a base di legumi.

Nel secondo caso (eterogenee) si tratta di minutaglia di sostanze diverse. Vi presento il mio banco da lavoro, sul quale un recipiente contiene ammassati: viti a legno di tutte le misure, dadi e perni, chiodi, puntine da disegno, graffette, fisher, rondelle, punti per cucitrici, guarnizioni, fil di ferro, connettori elettrici, mammut, tubetto semi essiccato di Attak, una lampadina dell’albero di Natale, una matassina di stagno per saldature, ecc.. Un ammasso indescrivibile nel quale però riesco sempre a trovare qualcosa che mi necessita in quel momento.

Filed under: MTagged with:

Merachelüse

Merachelüse agg = suscettibile

Letteralmente sembrerebbe “miracoloso/miracolosa”, ma nel dialetto manfredoniano si usa per definire una persona che tende ad esagerare e che ingigantisce anche la minima sciocchezza, specialmente se si riferisce a escoriazioni, tumefazioni e altre sciocchezze di minima entità.

Il termine con cui ho tradotto, suscettibile, ha una valenza immateriale. Nel nostro caso è proprio nel senso di maggiore sensibilità al dolore fisico. Potrei dire ipersensibile, con una soglia del dolore molto bassa.

Molti soggetti alla sola vista di una iniezione cominciano a piagnucolare senza ritegno, ancorché adulti.
Ecco, questi sono i tipi “miracolosi”…

Al femminile fa merachelöse.

Grazie a Michele Murgo per il suggerimento.

Filed under: MTagged with:

Mercjöne 

Mercjöne s.m.= Contenitore

Al plurale fa mercjüne ed indica specificamente dei recipienti (damigiane, fiaschi, bidoni, scatoloni).

Indica anche qualcosa di ingombrante, di fastidioso, che sta sempre tra i piedi.

Esempio: “Che sso’ tutte sti mercjüne mmizz’a chése? Luàtele da mizze!” = Che cosa sono tutti questi recipienti per casa? Toglieteli di torno!

A volte può essere anche riferito alle persone per definirle ingombranti e sgraziate.

Un’amica spettegola con l’altra sull’imminente matrimonio della loro vicina per anni zitella, un po’ soprappeso e già avanti con gli anni e si sente rispondere: “Jì stéte affurtenéte, ch’jì c‘ha l‘avöv‘a pigghjé a quèdda merciöna vècchjie“. = E’ stata fortunata, (altrimenti) chi se la doveva prendere quella “damigiana” vecchia?

Filed under: MTagged with:

Merìsse

Merìsse s.m. = soggetto strambo

Personaggio maschile che fa coppia naturalmente con Merèsse. per l’assonanza a jìsse e jèsse = lui e lei.

Quando si vede arrivare da lontano una coppia di persone un po’ strane, particolari per il loro modo di incedere o di vestirsi, si dice: ‘I vì, mo’ vènene Marìsse e Merèsse = Eccoli, ora stanno giungendo lei e lui.

Ironicamente si può identificare come “la coppia più bella del mondo”!

Filed under: MTagged with:

Mestetöre

Mestetöre s.f.= Federa

Sacchetto di tela, munito di bottoni o di laccetti usato per ricoprire il guanciale.

L’origine del termine è “vestire” o “rivestire”= che veste, che ricopre come una veste. Sarebbe un termine come “vestitore” ma al femminile.

I nostri nonni nel periodo di carnevale da una federa piegata a metà con gli angoli accavallati all’interno, riuscivano ad ottenere un improvvisato cappuccio fratesco, che si ponevano sul capo per una estemporanea mascherata, completata da una lunga e spessa sottoveste sottratta alla nonna.

Filed under: MTagged with:

Mesüre

Mesüre s.f. = Misurino

Serie misurini di latta

I negozietti di Generi Alimentari di una volta vendevano tutto sfuso, dalla pasta al riso, dal concentrato di pomodori alla marmellata di ciliege, dai pelati ai legumi.

Per l’olio di oliva i Bottegai usavano un misurino di latta stagnata da 100 ml, che le massaie chiamavano ‘a mesüre. Generalmente le massaie acquistavano ‘na mesüre d’ùgghje alla volta, e se la facevano bastare. Se la famiglia era numerosa acquistavano addirittura döje mesüre d’ùgghje, ossia 200 grammi. Ma era uno scialo…
Date la sua ridotta capacità, quello da 50 ml usato in casa da quei pochi fortunati che all’epoca si potevano permettere una provvista d’olio, veniva chiamato mezza mesüre o anche ‘u mesurjille = il misurino.

Erano di latta anche quelli usati dai venditori di vino sfuso, ma questi adoperavano solo i tre più grandi, ossia da 250, 500 e 1000 ml.
Infatti nessuno comprava 100 grammi di vino da portare a casa, ma solo quelli che lo consumavano al banco. In questo caso si adoperava un tipico bicchiere sfaccettato da cantina, dalla misura standard di 100 ml.

Quelli usato dai lattai ambulanti erano di alluminio forse perché più facilmente lavabili. Il lattaio portava con sé solo due misurini, quello da 200 ml, e quello da 500 ml.
Se qualcuno voleva un quantitativo intermedio, ad esempio 300 grammi, cioè ‘nu quìnde e mìzze, versava prima il misurino detto (clicca qui—>) ‘nu quìnde (il quinto di un litro, ossia 200 ml) e successivamente ad occhio una sua metà , ‘mìzze quìnde, cioè i 100 ml. Il lattaio era generoso, spesso oltrepassava la misura a favore dell’acquirente.

Tutti i misurini per liquidi, e anche i pesi per le bilance, erano periodicamente controllati e marcati da un apposito Ufficio Provinciale (credo si chiamasse “Ufficio metrico Pesi e Misure”) a tutela dei consumatori.

Filed under: MTagged with:

Mesüre

Mesüre s.f. = Misura, misurazione.

Il termine indica l’insieme delle dimensioni (lunghezza, larghezza, ecc.) di un oggetto, o la misurazione, per esempio, che il sarto ci prende per confezionare un abito.

Stamatüne ‘u sarte me pìgghje ‘a prüma mesüre = Stamane il sarto mi prende la prima misura.

Il termine mesüre una volta indicava il volume di 100 ml di liquidi.
Come sinonimo si usava anche dire mjizze quinde = mezzo quinto (la metà di 1/5, dato che 1/5 di litro corrisponde a 200 ml).

Lelü’, va’ccatte ‘na mesüra d’ùgghje. = Lilino, va a comprare 100 grammi di olio.

Il suo sottomultiplo era ‘a mèzza mesüre o ‘u mesurjille = mezza misura o misurino equivalente a 50 grammi.

Il multiplo, pari a 200 ml, è chiamato ‘u quìnde = il quinto (di litro)

Filed under: MTagged with: