Jóngeme tótte loc.id. = Approfittare a piene mani, a sbafo.
Alla lettera significa “Ungimi tutto” .
Quando qlcn racconta di aver approfittato a piene mani di una situazione favorevole, o a scrocco, conclude con la locuzione “Jóngeme tótte!“.
Che ce stöve allà jìnde! Mo so’ avvecenéte e po’ – uaglió – agghje fatte “jóngeme tótte”!
= Che ben di Dio c’era là dentro! Mi sono avvicinato e poi – ragazzi – mi sono ingozzato senza ritegno.
Origine del detto: si narra che nel Medio-Evo gli avari, che generalmente praticavano anche l’usura, se scoperti dalle Autorità, venivano processati e inesorabilmente condannati al rogo.
Uno di questi, quando il boia con un recipiente pieno di olio si avvicinò per spennellarlo in modo che bruciasse più facilmente, dapprima ebbe un moto di repulsione, pensando al costo dell’operazione, (ecco, l’avarizia innata spunta anche in punto di morte!), ma poi, resosi conto che avrebbe sofferto di meno, chiese il “preventivo di spesa” di questo provvidenziale trattamento.
Rassicurato che sarebbe stato del tutto gratuito, l’avaro/usuraio esclamò: “Franghe jì? Allöre, si ‘u fatte jì frànche, jóngeme tótte”! = È gratis? Allora se il trattamento è gratuito, ungimi dappertutto (senza risparmio)!