Canalìcchje s.m.= Cannolicchio o Cannello
Il cannolicchio è un mollusco bivalve della famiglia dei Solenidi, che vive in posizione verticale infossato nella sabbia; ne esistono tre specie (Solen vagina, e Ensis (= Solen) minor e Solen marginatus), che hanno in comune la forma della conchiglia una sorta di tubo allungato, lunga fino a 15-17 cm, con i margini paralleli, diritti e taglienti.
I Solenidi hanno conchiglia liscia, poco solida, equivalve, tubiforme e tronca alle due estremità: dall’estremità anteriore sporge il grosso piede, da quella posteriore i sifoni riuniti; questi animali scavano gallerie nella sabbia fino ad un metro di profondità, e in esse possono ritirarsi in caso di pericolo con l’aiuto del piede molto estensibile.
La colorazione della conchiglia è giallastro-brillante con striature violacee; la taglia più frequente è di 12-15 cm, ma può raggiungere i 17 cm di lunghezza.
Il cannolicchio si nutre filtrando attraverso un sifone inalante piccole particelle alimentari dall’acqua, che poi refluisce attraverso il secondo sifone (esalante) insieme ai residui della digestione.
Ah, dimenticavo! I canalìcchje ce pòtene mangé= sono eduli, tranne quelli detti canalìcchje ferréte, forse perché di colore ruggine e ritenuti portatori di malattia.
Quando il mare era affidabile li mangiavamo crudi. Sotto il Castello, di fronte allo stabilimento balneare di Titta, si collocava un tizio con una sedia sulla quale aveva dei cannolicchi in un piatto coperto di acqua di mare. Costui vendeva anche le pelose arrostite, rosse, da consumare subito.