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Ciamùrre 

Ciamùrre s.m. = Raffreddore, cimurro.

Accettabile anche la voce più antica ciamùrje.

Il nome deriva dal greco antico kimos = umore e reo = scorrere.

Il fastidioso raffreddore, nonostante la somiglianza del nome ciamurre con “cimurro” non prende questo nome dalla malattia dei gli animali  (Morva ), ma forse solo dalla caratteristica  estrema contagiosità di entrambe..

Tjine ‘u ciamùrre? Fàtte ‘nu belle decòtte de cambumìlle e fjüre de malve! = Hai il raffreddore? Preparati un bel bel decotto di camomilla e fiori di malva.

Era, e forse è ancora, l’unico palliativo contro questo malanno stagionale.

Ringrazio il prof. Michele Ciliberti per avermi fornito l’etimologia del termine, e il dott. Enzo Renato per le preziose notizie di carattere veterinario.

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Ciandèlle 

Ciandèlle s.f. = Pettegola

Tipicamente femminile, questo sostantivo descrive una popolana che fa abitualmente del gossip, arricchito, abbellito e adattato per curiosare e deridere una vicina, una conoscente, ecc.

È detta anche, rafforzativamente ciandèlle de stréte = pettegola da strada, perché sta poco in casa, intenta com’è a rapportare e riferire alle sue comari consimili tutti i fatti accaduti, rivisitati o addirittura inventati.

In quest´ultimo caso di tratta di (clicca→) zingramjinte, ossia azioni da zingre, (= zingari persone ritenute inaffidabili), passibili di denuncia per calunnia.

La ciandèlle spesso è litigiosa quando qualcuno la contesta. Allora non disdegna di regolare immediatamente i conti, proprio per strada, ricorrendo alle maniere forti e, perché no, a zuffe. Clicca su→ dellìrje de la Luciüje

Al maschile si dice rócche-rócche ( con la “ó” stretta, pronunciata quasi u).  Un suono onomatopeico che imita il garrire dei piccioni, insistente e noioso.
Un po´come il napoletano inciucio  che imita il ciu-ciu dei passeracei e che significa ugualmente pettegolio.
Per completezza linguistica, al femminile i napoletani usano ‘nciucessa (pettegola professionale (!)… con desinenza -essa, come dottoressa, professoressa, ecc…) o capèra (pettinatrice a domicilio notoriamente apportatrice di pettegolezzi).

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Ciangularüje 

Ciangularüje s.f. = Ghiottonerie, golosità

Ghiottonerie, dolciumi che fanno gola. Usato generalmente al plurale.

Per brevità si può anche dire Ciàngule e Ciangulamjìnde.

Dolciumi vari

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Cianguljìre

Cianguljìre agg. = Goloso

Goloso specialmente di dolciumi.

Sto per dare una spiegazione per nulla scientifica: mi piace pensare che il termine ciangulj’re derivi da “gola”.

Immagino che significhi: quello che vede ce l’ha già in gola

La desinenza -iere (come barbiere, salumiere) in dialetto si volge in -jìre

Al femminile fa ciangulöre

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Ciannódde 

 Ciannódde, sopr., s.m. = Organi genitali esterni femminili.

Dim. di ciànne s.m. = vulva.

Collega di Picciacchèlle, e compagna di “ghiochi” erotici con Cazzijlle??..

Che ammucchiata! Che orgia!

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Ciannózze

Ciannózze s.m.= Vulva

Vedi peccjöne e sinonimi. In questo caso è al diminutivo

Simile al precedente ciannódde . Deriva da ciànne.

Vedi peccjöne e sinonimi. In questo caso è al diminutivo

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Ciappètte

Ciappètte s.f. = Gancetto

Piccolo gancio metallico a due occhielli, che ha come controparte un cerchietto, anch’esso con due occhielli. Sono adoperati, cuciti sulla stoffa, per tenere allacciati due lembi di abiti, specialmente da donna.

Esistono di varie misure, a seconda se si devono usare su camicette, su reggiseni, su gonne o su soprabiti e mantelline.

Per estensione si intendono anche i punti metallici dati con la cucitrice da ufficio, per tenere insieme due o più fogli di carta, nonché punti chirurgici metallici, usati una volta per suturare tagli e lacerazioni

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Ciavarre

Ciavarre s.m. = Capretto

 È un termine usato nel settore della pastorizia pervenutoci tale e quale dal dialetto abruzzese.

Nel corso dei secoli transumanza (la migrazione stagionale di greggi e pastori che venivano a svernare in pianura) ha portato, oltre agli ovini, anche molti termini abruzzesi o molisani in Capitanata. E non solo quelli attinenti la pastorizia.

La trasmigrazione linguistica avviene in tutto il mondo tra comunità confinanti. La Basilicata, per esempio nella parte nord-orientale (il Vulture-Melfese) ha una cadenza foggiana. Nella parte nord-orientale si avverte il campano. Nella parte sud-occidentale sembra calabrese, e nelle zone sud-orientale sembra barese.

 

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