Carréte 

Carréte s.f. = Carrettata

Con questo termine si designava un quantitativo di circa 300 litri di acqua potabile.

Alcuni carrettieri, fino a metà degli anni ’50, acquistavano dall’Acquedotto Pugliese acqua potabile che poi rivendevano a terzi.

Il prezioso liquido veniva trasportato con dei carretti a trazione animale, dotati di rudimentali serbatoi metallici a forma di cilindro, antesignani dei carri-botte motorizzati.

L’acqua veniva acquistata prima di tutto dai privati ad uso domestico. Molte abitazioni non disponevano di acqua corrente, e quasi tutte disponevano di una sottostante  cisterna per l’accumulo di acqua piovana.

Le famiglie acquistavano una o due carrate di acqua per aumentarne la disponibilità, specie in estate quando le precipitazioni erano assenti.

Anche i cantieri edili, scaricavano grandi quantitativi d’acqua depositandola in appositi fusti per consentire la preparazione della malta.

Talvolta anche agli ortolani locali (Orto Sdanga ad es.) ricorrevano ai carrettieri per rifornirsi di acqua per uso irriguo, quando scarseggiava la propria disponibilità idrica.

Ringrazio Manfredonia Ricordi per la foto d’epoca che riprende i carri mentre attingono l’acqua in Largo dei Baroni Cessa.

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