Calechére

Calechére s.f. = Calcificio artigianale

Si tratta di una fornace per la cottura del calcare.

Sappiamo tutti che la pietra comune, e  anche il marmo per intenderci, è un calcare, chimicamente detto carbonato tricalcico (CaCO3).

Da questo minerale si ottiene la calce in zolle mediante cottura ad alta temperatura in apposite fornaci a torre di pietra, alimentate da legna.

A Manfredonia ce n’erano un paio di queste  fornaci, produttrici di calce viva, scomparse con il procedimento industriale. Abbasce ‘a calechére ricordo era verso l’attuale Ufficio dei Vigili Urbani.

Nei cantieri le zolle di calce viva venivano “spente” con acqua in apposite vasche e diventavano grassello di calce, usato in edilizia per formare la malta.

Il termine è antico. I latini chiamavano  calcaria queste fornaci.

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