Caccianózzele s.f. = Nòcciolo
È la parte più interna, legnosa e non commestibile dell’albicocca (Prunus armeniaca).
Una volta si usavano per giochi fanciulleschi, in mancanza di biglie.
C’era anche il rigattiere Gennarino che comprava i semi amarissimi contenuti all’interno dei nòccioli. Non sono mai riuscito a capire a chi potessero servire….
Qualche nonnina teneva gli stessi semi in acqua per molti giorni per far perdere loro tutto l’amaro. Poi da essi otteneva una specie di sciroppo orzata, detto ‘u latt’amènele, ossia “latte di mandorle”, non so con quale metodo, per una rinfrescante bevanda estiva.
Occorre specificare che il vero latte di mandorla, ossia ottenuto dalle mandorle, ai nostri tempi era del tutto sconosciuto.
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