Àngeca töje (all’) loc.id. = All’anima tua!
È un benevolo rimprovero verso qlcn che ha sbagliato o che si è lasciato sfuggire una ghiotta occasione per migliorarsi o per trarne vantaggio.
Un po’ un eufemismo, senza significato perché àngeca simula “anima”.
L’imprecazione più cruda mannagghja a ttè! = maledizione a te!, esprime impazienza, contrarietà, stizza, disappunto. Invece quando si usa quell’àngeca che ha un suono simile, ma che non è proprio àneme si vuole imprimere al rimprovero un senso di delicatezza e affetto.
Come quando si dice mannàgghje a chitennósse invece dell’offensivo mannagghje a chitemmùrte, o per non essere addirittura blasfemi di dice “mannàgghje alla Majèlla”.
L’interiezione all’àngeca töje può coniugarsi al plurale:
A l’àngeca vostre! = Accidenti a voi
Mannagghje a chivennósse = Accidenti ai vostri cari.
Al plurale esiste la formula breve: Gghjachìve…
Ma questa la conoscono solo i monelli, avvezzi alle marachelle, quale invettiva dei malcapitati sfottuti.
l’etimo di “Angeca” credo debba farsi risalire a “Angelo che”, riferito all’Angelo custode.