Alla vecchjéje i calze ròsse
È una manifestazione di sorpresa per un fatto inusuale, strano o innaturale.
Mio padre mugugnava – quando osservava qualche azione inattesa, discordante o sorprendente – questo Detto, che esprimeva una forte valenza negativa:
Insomma sarebbe cosa buona e giusta fulminare, ad esempio, una settantenne che si mostrasse in spiaggia indossando un improbabile tanga, oppure un Gigi D’Alessio qualora manifestasse una inspiegabile passione per la musica jazzistica o per il rap.
Il Detto calza bene (scusate l’involontario calambour sulle calze) anche se non riguarda specificamente una persona fisica, come ad esempio un Carnevale fuori stagione, o le ciliege a dicembre (per quanto ora si possano reperire tutto l’anno) o il capitone a ferragosto….
Nota linguistica:
Le calze in dialetto sono chiamate propriamene cavezètte, ma il Detto è fortemente ironico, e perciò usa il termine simil-italiano càlze.
L’idea d’inserire delle registrazioni contenenti la pronuncia è formidabile!
Spero che sia fatta per tutti i contenuti presenti nel sito! Magari, nel futuro, sarà sviluppata anche un’app per cellulari.
Davvero complimenti, è un lavoro straordinario e di valore inestimabile!
Grazie Tommaso.
Il tuo apprezzamento mi ripaga infinitamente dell’impegno profuso in questo mio lavoro ormai pluriennale.