Acque ‘i sessanta passe (Purtè all’) loc.id. = Causare un tracollo, mandare in rovina.
Alla lettera: portare qualcuno all’acqua dei sessanta passi , cioè condurre qualcuno in mare aperto, profondo circa 100 metri.
Sicuramente è un’espressione di origine marinaresca.
Il lettore Sandro Mondelli mi suggerisce che nei Regno di Napoli e delle Due Sicilie il “passo d’arsenale di marina” era pari a m 1,75779. ‘espressione “passo” è antica, in quanto la misura venne abolita nel 1822.
“L’acque i sessanta passe” quindi era pari a m 105,4674, dunque un’acqua profonda.
Mio padre (classe 1901) diceva che per ottenere correttamente il passo (inteso come misura) bisognava portare avanti un piede, avanzare e portando avanti l’altro piede e quindi accostarli entrambi (unò-duè). Perciò il “passo” è la distanza percorsa in due step. Quello che dice Sandro, cioè che il “passo” corrisponde a metri 1,75, è più che plausibile.
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