Cannarüle s.m. = Trachea, o anche esofago, fauci.
Accettabile anche la versione canarüle, con una sola “n”
Termine anatomico che deriva da canna.
Si intende sia la trachea che porta aria ai bronchi, sia l’esofago che porta cibo dalla faringe allo stomaco.
Il dialetto non fa troppe distinzioni, sempre “canne” sono.
Cannarüle è inteso prevalentemente come organo anatomico.
Ad esempio: Japrì ‘u cannarüle du caprètte = scannare, aprire (recidere) la trachea del capretto.
Si può dire anche ‘nganne e cannarùzzele specie in modo scherzoso, per indicare la gola in senso gastronomico, come il romanesco gargaròzzo.
‘U sàcce ca te piéce a mené jind’u cannaruzzele! = Lo so che ti piace mangiare e bere!
Un soggetto goloso è detto cannarüte, sinonimo del più noto cianguljire.
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