Talié

Talié o anche Jì taliànne v.i. = bighellonare

Girovagare, vagabondare, perdendo tempo, senza una meta o uno scopo.

Ma add’jì ca jéte talianne pe stu frìdde? = Ma dove andate in giro con questo freddo?

Mattöje ne llu truve méje alla chése! Códde ce ne vé škìtte taljanne = Matteo? Non lo trovi mai in casa! Costui se ne va sempre a zonzo.

Si usano anche, ma con significato sempre scherzoso, i verbi scussjé  (←clicca) e  jattié.

Il famoso scrittore napoletano Luciano De Crescenzo, riferendosi al verbo greco αγοραζειν = agorazein (ossia “uscire in piazza”), per adattarlo allo spirito innato dei Napoletani,  usa il verbo “intalliarsi” da cui deriva il nostro talié, e gli dà questa simpatica spiegazione: «…uscire di casa senza un’idea precisa, gironzolare…in attesa che si faccia l’ora di pranzo»
(Luciano De Crescenzo “Storia della Filosofia greca – I Presocratici” 1980-Arnoldo Mondadori Editori).

E noi cosa abbiamo di diverso dai Napoletani?

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