Taragnöle s.f. = Allodola
La taragnöle è un uccello migratore (Alauda arvensis) una volta molto ricercato dai cacciatori.
Il nome deriva dall’aggettivo latino terràneola, “terràgnola”, per le sue abitudini di nidificare nei terreni e nei campi coltivati.
Sinonimi di cappellaccje, calandrèlle e (clicca→) cucciarde.
Questo passeraceo è ritenuto utile all’agricoltura perché si nutre anche delle larve di cavallette e di insetti nocivi.
Strutturato come il nome della città di di Cerignola (difatti non si pronuncia sdrucciola), l’accento tonico in dialetto è quello di una parola piana.
Mio padre mi raccontò che i cacciatori per catturarle non usavano il fucile, ma un metodo altrettanto barbaro.
Camminavano a coppia di notte in fila indiana per i campi. Uno di essi era munito di una lanterna cieca, di quelle che hanno il vetro posteriore e quelli laterali oscurati. Quando scovavano il nido, il primo gli puntava la luce: l’allodola metteva fuori il capo perché la natura le spinge a curiosare, e l’altro uomo la pestava col il suo pesante scarpone, la raccoglieva e la intascava nel carniere.
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