Pigghjé i vjirme

Pigghjé i vjirme loc.id. = Terrorizzarsi, spaventarsi, sobbalzare.

Alla lettera significa: prendere i vermi. Ma non per andare a pescare con la lenza e l’amo!

Significa prendere un solenne spavento, una paura, una fifa memorabile.

E che c’entrano i vermi? Dico il mio parere: uno stato di paura o di stress genera spasmi viscerali e involontarie contrazioni muscolari, dando una fastidiosa sensazione come se nella pancia ci fossero dei torciglioni, dei vermi in movimento.

Tutti abbiamo vissuto questi momenti! Che so, prima dell’esame di maturità, prima del conseguimento della patente, dopo essere usciti illesi da una situazione di pericolo o durante l’incombere di esso, ecc.

Ecco, questo movimento intestinale viene descritto come aver “preso i vermi”, ossia aver contratto una di quelle malattie viscerale che ora sono scomparse: la tenia, l’ameba o altre simpatiche malattie di “panza”

Me sò vìste a cóste annànze tutte ‘na volte: m’ò fatte pigghjé i vjirme! = Costui mi è comparso davanti inaspettatamente: mi ha spaventato!

Altre locuzioni similari:
torce l’ùcchje;
fàrece venì a jòcce
fàrece venì ‘u staghegghjöne

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