Babbósce s.f. = Babbuccia, ciabatta
Pantofola morbida e leggera, chiusa anche nella parte posteriore. È una calzatura usata principalmente dalle donne e solo in casa. Per uscire ricorrono alle scarpe o agli stivali o ai sandali, a seconda della stagione.
Le babbósce chiuse, come da foto, vengono usate generalmente dalle persone anziane e solo d’inverno perché tengono caldi i piedi.
Quelle aperte, estive, si chiamano al maschile ‘i chjanjille = ciabatte o pianelle, perché senza alcun cenno di tacco.
Simpaticamente ‘u chjanjille era oggetto di lancio verso i frugoletti troppo vivaci e fuori dalla portata di un affettuoso ceffone educativo. Il bello era che dopo il lancio di una precisione incredibile, la montessoriana mammina pretendeva che il colpito le riportassero indietro la ciabatta usata come proiettile!
Il termine babbósce è ormai in declino. Esso deriva dall’arabo babush passato attraverso lo spagnolo babucha e il francese babouche.
Stranamente, con suono molto simile, è un vocabolo usato anche in Romania (papuči), Croazia (papuče), Serbia (папучa=papuča).
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